In via Mazzuchelli in città l’ambulatorio in cui settanta specialisti erogano prestazioni gratuite

Primari e specialisti, in attività o in pensione. Il progetto. In prima linea per gli ultimi, senza fini di lucro, ma con una preziosa ridistribuzione di proventi in termini di umanità. E non solo perché si fa fronte a necessità di cura che altrimenti rimarrebbero senza una risposta, ma perché la sensibilità e la capacità di immedesimarsi nel prossimo diventano la prima medicina sociale. Sono 70 i medici volontari che animano l’ambulatorio di «Un medico x te». Brescia, via Mazzucchelli, 11A.

In un appartamento, ristrutturato e messo a disposizione dalla Congrega della Carità Apostolica, si erogano visite gratuite per 35 specialità, oltre a esami diagnostici (come ecografie, elettrocardiogrammi, ecocardiogrammi, ecodoppler e Holter) e terapie, a chi per motivi burocratici o economici – tra i requisiti un Isee fino a 12 mila euro – non riesce ad accedere al Servizio sanitario nazionale: anziani, stranieri in attesa di regolarizzazione, senzatetto. «Dall’inizio di quest’anno abbiamo eseguito, ad oggi, oltre mille visite – spiega Franceso Puccio, presidente dell’associazione, già responsabile della Chirurgia dell’ospedale di Manerbio e ideatore del progetto – e arriveremo a 1.500 entro la fine di dicembre. Abbiamo l’ambulatorio, ma svolgiamo anche una sorta di attività intramoenia, con un medico presente tutti i giorni al dormitorio della San Vincenzo e, poi, ci appoggiamo anche a studi privati e strutture ospedaliere».

Allergologia, cardiologia, diabetologia, medicina generale, andrologia psicologia, oncologia, urologia, ortopedia, ginecologia, odontoiatria, pediatria e tanto altro. La più richiesta è la dermatologia. Si accede su appuntamento (mail unmedicoxte@gmail.com, oppure 3338912404). «Abbiamo appena completato l’iter per rilasciare il certificato di idoneità sportiva per un bimbo straniero, arrivato qui in lacrime perché pensava di non riuscire a fare sport», racconta Cesare Proto, eminenza della cardiologia bresciana e tra i fondatori dell’associazione. «Spesso ci arrivano segnalazioni dalla Caritas, dalla Congrega, dalle parrocchie e da tante realtà attive sul territorio».

Un osservatorio speciale sui bisogni di fasce fragili della popolazione che ha permesso anche un’elaborazione dei dati clinici, in collaborazione con l’Università Cattolica e alcune associazioni locali. «Stiamo conducendo uno studio sociale e sanitario sui senzatetto che vivono per strada disponibili per una prova di pressione e glicemia e per elettrocardiogramma e spirometria. Stiamo facendo anche un raffronto con i senzatetto che utilizzano i dormitori. È emerso – spiega Puccio – che il 25% di chi sta per strada a Brescia ha un’epatopatia diffusa, mentre tra chi sta in dormitorio si arriva al 17%, rispetto ai dati mondiali che si attestano al massimo all’11% ». Intanto si pensa a nuovi spazi in via Mazzucchelli per l’oculistica (ora si appoggia a un centro privato) grazie a una recente donazione del Rotary.

Al progetto andranno i proventi dello spettacolo <<Brescia e Napoli tra musica poesia», in programma giovedi a San Barnaba.